Chiudendo l'ultima pagina del libro di una della case di moda più all'avanguardia e innovative d'Europa ( "Una vita sul filo di lana") mi sembra come di aver arrotolato l'ultimo filo di lana del gomitolo multicolor che ha dato origine ad una storia d'amore, di moda, di passione per il gusto estetico e non solo.
L'incontro di un uomo dal profilo greco e dallo sguardo vivace ed intelligente, Ottavio Missoni, con una donna minuta ma forte e determinata, Rosita Jelmini, darà il via ad un'avventura lunga una vita, dove la parte da protaginsta lo fa il colore vibrante della maglieria che ora diventa Moda e allo stesso tempo arte applicata.
L'idea innovativa di
Missoni sta proprio nella rappresentazione atistica di un abito di un tessuto, e il continuo e febbrile studio sul texture, sulle fanatasie. La libera e apparentemente causale mescolanza di punti e fantasie diventerà il segno distintivo dello stile
Missoni, insieme con il patchwork, con il "fiammato" bianco nero e arcobaleno e, naturalmente, le righe colorate. Non mancheranno gli scozzesi, le greche, i disegni "astratti" africani e in seguito le lane cotte, la maglia-pelliccia, i tweed.
Lo stile
Missoni si lega alla cultura artistica europea, in particolare l’arte astratta e informale. Splash emotivi di colori, invenzioni grafiche e tecniche, lo spessore variabile delle texture e dei filati, nonché un’attenzione particolare alle forme e ai tessuti, elevano gli abiti della Maison a veri oggetti d’affezione. Non a caso negli anni Ottanta
Missoni esporrà in diverse e famose gallerie d'arte, i suoi arazzi coloratissimi aprezzati anche dal mondo dell'arte.